Difendiamo la Valle del Simeto

Il bio-pastore dà fastidio alla mafia che gli uccide le pecore. E lui si ribella su Fb. 
La testa di una tagliata e messa davanti la porta di casa
Una storia di resistenza antimafia ai tempi dei "social"
CATANIA – «Sembra la scena di un film di mafia degli anni 50 ma è successo davvero e a casa mia». Esordisce così Emanuele Feltri, 34 anni, catanese, in un post pubblicato sul suo profilo facebook. E il seguito non dà torto all’incipit. «Non è bello ritornare in campagna dopo una domenica a Catania», scrive, «e trovare le mie povere pecore morte sparate sul piazzale e la testa di una tagliata e messa davanti la porta di casa».

PATERNO’ – Succede a Paternò dove Emanuele si è trasferito lasciando la città per mettere su una fattoria in cui produce alimenti bio e cura gli animali. Ma la sua presenza in contrada Sciddicuni non sembra gradita. Nelle vicinanze scorre il fiume Simeto preso di mira dalla criminalità per sversamenti illegali. «Credo di essermi esposto abbastanza per difendere una vallata che la volontà comune vuole "terra di nessuno". Una cosa però la devo dire», continua Emanuele, «Sciddicuni esiste e resiste per ricordare che non bisogna essere super eroi per portare avanti i propri ideali, per testimoniare che a volte il coraggio sta proprio nel condurre la propria vita quotidiana con coerenza e senza compromessi. Io resto qui, non andrò via. E quando ci renderemo conto che ci stanno togliendo tutto, anche la possibilità di vivere in pace nella propria terra forse inizieremo a voler essere i reali protagonisti del nostro futuro».

SU FB - La storia di tenace resistenza antimafia diventa un caso emblematico quando da fatto locale diventa «social». La vicenda di Emanuele viene condivisa, e il caso del piccolo bio-pastore catanese diventa pubblico e supera i confini della stessa Sicilia. Quasi la declinazione di come oggi si possa spostare la frontiera della lotta alla mafia coinvolgendo regione e anche Paesi oltre lo Stretto.

 

Fonte: Corriere del Mezzogiorno

Nuova intimidazione al bio-pastore. Sventrato un altro dei suoi animali.
Feltri: "Questi controllano il territorio e le nostre vite"
Domenica scorsa iniziativa a sostegno di Emanuele

CATANIA - A due settimane dalla prima intimidazione, il giovane imprenditore agricolo Emanuele Feltri, proprietario di una piccola impresa biologica nella Valle del Simeto ha subìto un altro terribile avvertimento. Già quindici giorni fa quattro delle sue pecore erano state uccise a colpi di fucile ed una era stata fatta ritrovare sgozzata davanti la porta d’ingresso. La notte scorsa si è verificato un episodio simile, il trentaquattrenne, infatti, ha ritrovato uno dei suoi animali sventrato con accanto una sbarra di ferro coperta di sangue. Nelle prime ore di questa mattina su Facebook la notizia si è diffusa e centinaia di amici, conoscenti o semplici cittadini solidali con Feltri hanno postato sulle proprie bacheche lo sconfortato status del coraggioso imprenditore agricolo.

«CONTROLLANO ANCHE LE NOSTRE VITE» - «È davvero surreale o forse non ci siamo mai resi conto di chi controlla realmente il territorio e a questo punto anche le nostre vite. Dopo l'episodio del 30 giugno, le mie denunce, la passeggiata e l'assemblea di solidarietà, dopo giorni di presidio a Sciddicuni con tanti cari amici venuti anche da lontano per non lasciarmi da solo,- scrive Feltri sul suo profilo fb - dopo tutto questo e un silenzio assordante da parte delle istituzioni e delle forze dell'ordine che non hanno ancora fatto nulla di concreto e nemmeno proposto di farlo sul piano della mia sicurezza personale e sul controllo di quel territorio dove è ovvio che girano interessi grossi forse troppo grossi, tanto da permettere a degli sconosciuti di introdursi nuovamente nella mia proprietà dove fino alle 4 di ieri mattina c'era un fuoco acceso, dei torcioni che illuminavano il piazzale, delle macchine parcheggiate e un’ evidente presenza di più persone a farmi compagnia dentro casa».

SOSTEGNO A EMANUELE - Proprio domenica scorsa, infatti, a sostegno di Emanuele Feltri si è tenuta una manifestazione tra i sentieri dell’Oasi di Ponte Barca, sulla sponda destra del fiume Simeto, conclusasi in contrada Sciddicuni, dove si è svolta poi un’assemblea alla quale hanno partecipato anche l’amministrazione comunale di Paternò, Vivisimeto, Catania Bene Comune, moltissimi agricoltori e centinaia di cittadini comuni. Nonostante l’ennesima e terribile intimidazione il giovane imprenditore però, dopo aver denunciato l’accaduto ai carabinieri, ha sottolineato il desiderio di non volersi arrendere, concludendosi così il post che sta facendo il giro del web: «Lo sconforto, lo sconforto e poi la rabbia per una Sicilia ancora una volta offesa e violentata, un senso di sopraffazione mi ha colpito inesorabile e ho impiegato ore a scrollarmelo di dosso! Non so cosa accadrà ma so di sicuro che quella è la mia terra e non sarò io ad andarmene dalla valle del Simeto!».

 

Fonte: Corriere del Mezzogiorno

Libera Diretta Eventi - In difesa della Valle del Simeto

Fonte: Libera Diretta


Conferenza stampa di Emanuele Feltri e del coordinamento in difesa della Valle del Simeto, tenutasi il 18 Luglio 2013 a Paternò (CT) a Palazzo Alessi, in diretta su Libera Diretta.

 

Valle del Simeto, anche Crocetta promette un intervento immediato

Il caso di Emanuele Feltri scuote il territorio: chiesta più sicurezza e collegamenti finalmente adeguati. Crocetta si sarebbe impegnato ad intervenire anche attraverso il Corpo Forestale.


PATERNO'.
All’attacco. Diretti e convinti di vincere finalmente la battaglia legata allo sviluppo della Valle del Simeto. Già. Perchè le intimidazioni ai danni del 34enne Emanuele Feltri, alla fine costituiscono solo una parte della storia.
Nei giorni scorsi, Emanuele Feltri è stato ricevuto dal Prefetto, ha incontrato il sottosegretario alla Giustizia Berretta, avuto rassicurazioni direttamente dal governatore Crocetta che si interverrà per migliorare le condizioni di sicurezza e di infrastrutture legate ad un Sito d’interesse comunitario che abbraccia un territorio vasto ed affascinante. Ma le promesse verranno mantenute? “Io sono molto soddisfatto di quanto sta accadendo ma questa non può ridursi soltanto ad una battaglia che riguarda me stesso - spiega Feltri -: si è sollevato il problema ed ora possiamo guardare con ottimismo a tutti quegli interventi che possono rilanciare la Valle del Simeto. C’è tanta gente che si sta scommettendo e tanti altri che vogliono farlo. Possiamo riuscire a vincere questa battaglia”.
Quello che è stato chiesto a più riprese è un controllo del territorio più serrato. Il Corpo Forestale potrebbe dare un contributo essenziale alla causa: ed è su questo che il presidente Crocetta si è impegnato ad agire. In tal senso, una guardiola potrebbe essere prevista all’altezza del Consorzio di Bonifica. “Umanamente questa esperienza sta rappresentando molto per me - conclude Emanuele Feltri -: ma, ripeto, questa non è una battaglia personale”. Nel pomeriggio nella sede istituzionale di Paternò si è tenuta prima una conferenza stampa e poi un’assemblea pubblica. Presente, anche il sindaco di Paternò, Mauro Mangano. L’intero appuntamento è stato ripreso in diretta dal progetto web “Libera Diretta” ideato dal suo fondatore, Valerio Buemi.

Fonte: LiveSicilia

 

Libera Diretta 26 - In difesa della Valle del Simeto

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