Gaetano Paci al Nautico di Palermo

"Io non ho paura .." Incontro con il dott. Gaetano Paci

 

Martedì 31 maggio, i partecipanti al progetto "Veleggiare nella legalità" dell'Istituto tecnico nautico "Gioeni-Trabia" di Palermo, hanno partecipato ad un incontro con il dott. Gaetano Paci, presidente della fondazione legalità "Paolo Borsellino" e procuratore della Direzione Antimafia di Palermo. Durante l’incontro il magistrato ha risposto a tutti i dubbi e curiosità da parte degli studenti e alla domanda "Le minacce della mafia le fanno paura?" ha risposto "Le minacce della mafia non mi fanno paura anzi sono assolutamente "messe in conto" quando scegli di fare questo lavoro, a fare paura sono piuttosto le delegittimazioni da parte di alcuni rappresentanti delle istituzioni, queste si che possono fare davvero male". Il magistrato ha dimostrato a noi studenti di non temere la mafia e facendoci capire l’importanza di non essere omertosi. Solo così riusciremo a sconfiggere la mafia ed avere un futuro pulito, pieno di speranza e degno di noi giovani.

Rimane un unico dubbio: Ci riusciremo..? 

Comunicato stampa

Legalità. Paci :"minacce mafia non fanno paura, vero pericolo sono delegittimazioni"
Palermo 31 mag. Prende il via oggi il progetto "Veleggiare nella legalità" promosso dall'Istituto Tecnico Nautico Gioeni - Trabia in collaborazione con il Centro Studi Pio La Torre. All'incontro ha partecipato il magistrato Gaetano Paci, che si è intrattenuto con gli studenti partecipanti al progetto rispondendo alle loro domande e curiosità, in un ambito informale, utilizzando un linguaggio facilmente comprensibile per i ragazzi. Una delle tante domande poste dagli studenti e che ha suscitato maggiore interesse è stata se il magistrato abbia paura nel ricevere minacce dalla malavita e cosa lo spingesse ad andare avanti malgrado le difficoltà.
"Le minacce della mafia non mi fanno paura anzi sono assolutamente 'messe in conto' quando scegli di fare questo lavoro, - ha dichiarato Paci - a fare paura sono piuttosto le delegittimazioni da parte di alcuni rappresentanti delle istituzioni, queste si che possono fare davvero male".
Il progetto Veleggiare nella legalità, che l'Istituto Nautico di Palermo porta avanti in gemellaggio con l'Istituto Nautico di Trieste, proseguirà con altri incontri e dibattiti che vedranno coinvolti rappresentanti della lotta all'illegalità in diversi ambiti.

Visita al Giornale di Sicilia

Palermo 18/10/2011

 

 

Gli studenti dell’istituto nautico Gioeni- Trabia, partecipanti al corso “Veleggiare nella legalità” , sono stati accolti dal Giornale di Sicilia in aula Francese “aula in memoria a Mario Francese” da Angelo Meli, direttore del settimanale online “ASud’Europa” .

Il direttore Meli ha raccontato la storia del Giornale di Sicilia.Il giornale nasce con il primo numero che reca la Testata Giornale officiale di Sicilia il 7 Giugno del 1860, con Girolamo Ardizzone come editore e direttore.

Durante la visita è stato descritto da Angelo Meli come si forma un quotidiano.

Si inizia di mattina dove i giornalisti escono in cerca di notizie, ognuno per il proprio settore.

Ogni giornalista va nei posti di propria competenza dove sa di trovare notizie a lui utili. Ad esempio un giornalista di cronaca nera va in cerca di notizie in questura. Dopo si cerca di approfondire sulle notizie trovate con varie testimonianze provenienti da fonti sicure.

La regola di ogni giornalista in un proprio articolo è quella delle “5 W”. In pratica se si hanno risposte sulle domande base come (who, whas, when, why, where) l’articolo è già completato.

Dopo aver raccolto notizie si ha una riunione dei capi di servizio durante il quale si prepara il giornale. Si lavorano le varie pagine tranne la prima pagina, cioè la pagina di apertura che viene lasciata per ultima e rivista in un’altra riunione per definirla.

Infine quando il giornale è pronto viene mandato alla tipografia dove avviene la stampa. Si stampano circa 87000 copie al giorno, che poi vengono spediti alle varie province.

In caso di un’ultima notizia il giornale si può modificare tramite il redattore finale.

La vendita del giornale varia dal nord al sud. Al nord abbiamo una percentuale di vendita di una persona su tre, mentre, al sud c’è una percentuale di una persona su 10. I giornalisti hanno capito che se sui giornali sono riportate notizie di sesso, sangue e soldi la percentuale di vendita aumenta.

Conferenza a Palazzo Comitini

A Palermo, il 19 ottobre del 1944, in via Maqueda, di fronte a Palazzo Comitini (allora sede della Prefettura), 24 persone, che manifestavano pacificamente contro il carovita, furono uccise a colpi di arma da fuoco dall’esercito nella cosiddetta "Strage del pane".

Una pagina tragica che la Provincia di Palermo commemora dal 1994, e che quest’anno, 67° anniversario della Strage, vuole ricordare con una giornata di incontri, dibattiti, concerti.
"Non c’è futuro senza memoria"
– sottolinea il Presidente della Provincia, Giovanni Avanti – . Una frase diretta soprattutto ai più giovani, affinché conoscendo e studiando il passato recente possano sviluppare quegli ideali di libertà, solidarietà e democrazia che li renderanno buoni cittadini".

Le iniziative commemorative hanno avuto inizio alle 9.30, nell’atrio di Palazzo Comitini: qui, ai piedi della lapide in marmo incisa con i nomi delle vittime, il presidente Avanti, con l’assessore alla Legalità e ai Diritti umani Pietro Alongi e il presidente del Consiglio provinciale, Marcello Tricoli, depone una corona di alloro.
Durante la conferenza sono intervenuti: Michelangelo Ingrassia, Rosario Leone, Piero Cascio, Gaetano Balistreri, Francesca Lo Nigro e Carmelo Botta.

Alle 12, si è svolto un concerto per piano e voce recitante con testo e musica di Giovanni Di Giandomenico. Il maestro al piano ha accompagnato Francesca Adamo, che si è cimentata nella lettura di quattro poesie, quattro racconti della strage, con le parole immaginarie di quattro diversi testimoni, un anziano, un adulto, un ragazzo, un bambino.
L'iniziativa è stata seguita da un pubblico di circa 200 ragazzi, studenti di 6 scuole superiori: i licei classici "Benedetto Croce" e "Vittorio Emanuele II", il liceo psico-pedagogico "Regina Margherita", l’I.t.c.g. "Duca degli Abruzzi", il nautico "Gioeni Trabia", l’I.p.s.s.a.r. "Piazza".

Conferenza a Palazzo delle Aquile

 Mercoledì 26 Ottobre 2011, i ragazzi dell' I.T.N. Gioeni Trabia hanno preso parte ad un incontro, svoltosi presso l'Aula Consiliare del Comune di Palermo, per l'approvazione della Legge "Rognoni - La Torre".
L'evento ha avuto inizio alle ore 15:00 in Sala delle Lapidi, dove Salvo Alotta, Presidente del Consiglio Comunale, e Antonio Scaglione, Preside della facoltà di Giurisprudenza, hanno accolto gli studenti di Giurisprudenza e dell' Ist. Nautico.
Durante la conferenza sono intervenuti: Francesco Ferrara, Avvocato e docente di Diritto Amministrativo, Salvatore Gibiino, Presidente della cooperativa Pio La Torre, e Giovanni Pagano, Segretario del Centro Pio La Torre.
Operando anche su foto e video, i ragazzi hanno potuto approfondire la propria conoscenza sulla vita di Pio La Torre.

La Catturandi cattura l'attenzione al nautico

Informare per combattere l’illegalità. È questo ciò che ha fatto un esponente della sezione “Catturandi” della Squadra Mobile di Palermo incontrando gli studenti dell’Istituto tecnico nautico. L’incontro, tenutosi giovedì 3 novembre, rientra nell’ambito del progetto “Veleggiare nella legalità” promosso dalla scuola palermitana in collaborazione con il Centro studi “Pio La Torre” e finanziato dall’Unione Europea. La squadra Catturandi si occupa della ricerca e dell’arresto dei latitanti di mafia. Un lavoro che richiede tempo, passione, determinazione e coraggio. Dalla sua nascita la sezione Catturandi si è specializzata nell’uso di particolari tecnologie investigative. In un primo momento l’azione d’indagine si svolgeva prevalentemente su “strada”, mentre adesso le poche tracce vengono rilevate attraverso l’uso di strumenti tecnologici avanzati. Il metodo più usato è quello delle intercettazioni telefoniche e ambientali. I.M.D, questo il nome usato solitamente dall’esponente della sezione speciale che gli studenti hanno incontrato, ha spiegato i passaggi burocratici necessari per ottenere l’autorizzazione ad effettuare un’intercettazione. Per prima cosa l’investigatore raccoglie le prove, che successivamente vengono trasmesse al Pm. A questo punto il Pm valuta la rilevanza delle prove fornite e se le ritiene valide, richiede al Giudice il consenso ad avviare l’intercettazione che può avere una durata di venti giorni per sospetti di reati ordinari, di quaranta giorni per sospetti di reato di mafia o terrorismo. Scaduto questo termine, il Giudice può autorizzare una proroga. In casi urgenti, come un sospetto attacco terroristico o un attentato, una intercettazione può essere effettuata senza seguire l’iter ed autorizzata entro le 48 ore successive. Tutto può essere intercettato, anche le conversazioni su Skype. A causa dei costi elevati vengono effettuate in casi rarissimi. I.M.D. ha raccontato alcune esperienze. Una particolare circostanza ha portato alla cattura di un latitante quando in una sala da ricevimento il cuoco ha dedicato particolare attenzione nella preparazione della “pasta al forno”, pietanza inusuale per un ricevimento di nozze. Seguendo il percorso che la pasta ha compiuto è stato possibile individuare il nascondiglio del latitante. Invece in occasione dell’arresto di Giovanni Brusca, colui che aveva azionato la bomba in occasione della strage di Capaci, la squadra ha effettuato una breve deviazione e prima di arrivare alla Squadra Mobile è passata a rendere omaggio all’albero Falcone. Questo gesto ha dato prova della capacità di reazione dello Stato che ha dato fiducia ai cittadini; infatti dopo i grandi arresti eccellenti si registrano maggiori denunce contro il racket. In occasione dell’arresto del boss di Altofonte Domenico Raccuglia a Calatafimi i cittadini hanno salutato l’arresto del latitante con applausi e cori. La vita privata di un agente della catturandi non è facile. Il suo lavoro lo costringe ad un ritmo costantemente frenetico, senza poter contemplare ferie, pause o permessi. A causa della carenza di fondi non possono ricevere straordinari, ed addirittura sono costretti ad anticipare spese. Spesso i politici si attribuiscono meriti per il lavoro svolto dalla squadra, ma, come ha ripetutamente sottolineato I.M.D. dovrebbero essere consequenziali e fornire mezzi adeguati per lo svolgimento delle indagini. Per poter lavorare in questa condizione gli agenti devono essere particolarmente motivati. L’incontro, superando la soggezione che solitamente induce una divisa in un ragazzo, ha rappresentato un’importante occasione per gli studenti per poter entrare in contatto con un mondo poco percepito ma concreto ed importante per la società. L’azione informativa svolta da I.M.D. apporta un significativo contributo alla sensibilizzazione ed alla voglia di cambiamento nelle nuove generazioni. 

 

 

Il ritratto dell'Antimafia

La bottega Libera è nata il 25 marzo 1995, si trova a Piazza Castelnuovo, a Palermo. La bottega ha l'intento di sollecitare la società civile nella lotta alle mafie e promuovere legalità e giustizia. Attualmente Libera è un coordinamento di oltre 1500 associazioni, gruppi, scuole, realtà di base, territorialmente impegnate per costruire sinergie politico-culturali e organizzative capaci di diffondere la cultura della legalità. La legge sull'uso sociale dei beni confiscati alle mafie, l'educazione alla legalità democratica, l'impegno contro la corruzione, i campi di formazione antimafia, i progetti sul lavoro e lo sviluppo, le attività antiusura, sono alcuni dei concreti impegni di Libera. Libera è riconosciuta come associazione di promozione sociale dal Ministero della Solidarietà Sociale.

A Palermo, il 12 Novembre 2011, presso la bottega "I sapori ed i saperi della legalità" di Libera, si è tenuta una mostra di ritratti raffiguranti le vittime di mafia, con a seguito il ritratto dei ragazzi dell' Istituto d'arte Eustachio Catalano che hanno eseguito il lavoro.
Dei veri capolavori artistici che lasciano senza parole chi li ammira. La sala dove è stata allestita la mostra, era gremita di gente fino all'orario di chiusura. Anche Samuele Lo Monaco e Angelo Casamento erano tra i presenti, per rappresentare il gruppo Veleggiare nella Legalità. Ai due ragazzi dell’Istituto Nautico di Palermo, è stata offerta la possibilità di far parte del gruppo di lavoratori volontari presso la bottega di Libera, partecipando giorno 19 Novembre 2011 al primo incontro, a cui parteciperanno anche i ragazzi dell'Eustachio Catalano.

Incontro con Don Ciotti

Lo scorso 16 dicembre , i ragazzi partecipanti al progetto “Veleggiare nella Legalità” insieme ai tutor, hanno partecipato ad un incontro con Don Ciotti, il Presidente e fondatore di “Libera”. L’incontro si è svolto all’interno di un locale che un tempo apparteneva ad una famiglia mafiosa; oggi quell’esercizio commerciale è stato confiscato alla Mafia, ed è stato assegnato all’Associazione “Libera” che lo ha trasformato in un luogo d’incontro a disposizione della collettività. Don Ciotti è venuto ad inaugurare una mostra realizzata da alcune detenute del carcere di Enna. Il messaggio che ha voluto trasmettere alla gente presente, è che bisogna elogiare le persone che pur essendo detenute, si impegnano per migliorare la propria vita anche attraverso l’apprendimento di un lavoro che fuori dal carcere potrebbe agevolare il loro reinserimento nella società. In occasione della mostra, le ragazze hanno preparato tappeti, cappelli,dolci, addobbi natalizi e oggetti vari fatti con lana cotta, feltro e panno. Quello che Don Ciotti ha voluto comunicare con la sua presenza è che iniziative come questa possono rappresentare l’inizio di una “nuova vita”, piena di fiducia e speranza per chi ha sbagliato, ed assieme un’opportunità di lavoro da poter continuare in seguito e ricominciare.

Giulio Francese

Giulio Francese, il figlio del cronista ucciso nel '79 a Palermo, per mano mafiosa, ha lavorato al posto del padre, adesso in pensione, al Giornale di Sicilia. Il quotidiano trascinato nella tempesta dall'inchiesta culminata nell'incriminazione della "cupola" mafiosa. Il direttore amministrativo e qualche giornalista sarebbero stati in contatto con mafiosi di primo piano. Solo un velo opaco. Nessun provvedimento. Ma basta ad avvelenare il clima. E a far cadere in un’angoscia senza fine il ragazzo assunto dopo l'omicidio. La verità degli anni terribili di Palermo sta lì. Quello fu il golpe della mafia. E quando si fa un colpo di Stato per prima cosa si occupano televisioni e giornali. Ecco, si e' trattato "solo" di una punizione che riguarda Francese e il Giornale di Sicilia? E se quella fu la prima tessera di un mosaico fatto di tanti delitti, appunto i delitti del '79, l'anno di Sindona a Palermo, degli agguati al capo della Mobile e al giudice Terranova, insomma una strategia più generale, con un assalto a magistratura, polizia e giornali. Il "79" e l'anno dei misteri e l'omicidio di Mario Francese resta il mistero dei misteri".

Alla ricerca delle verità sulla morte di Mario Francese, suo padre, Giuseppe ha dedicato tutte le sue energie. Articoli, foto, ricostruzioni, collegamenti: ha messo e rimesso insieme tanti pezzi, costruito un percorso, «spinto» col suo lavoro e la sua determinazione il processo, la sua «missione impossibile» per rendere giustizia a quel morto che a Palermo nessuno voleva e che lui si è caricato sulle spalle, con fatica ma immensa fierezza. Il processo si è concluso con sette condanne, l’intera cupola di Cosa Nostra e il killer, Leoluca Bagarella. Poi è toccato anche a Provenzano: per lui l’ergastolo. Giuseppe non ha voluto aspettare il processo di appello, né il suo trentaseiesimo compleanno. Ha considerato concluso il suo compito. Missione compiuta. La mattina del 3 settembre  se ne è andato.

ASud'Europa: In memoria di Vincenzo Consolo

ASud'Europa - Vincenzo Consolo, scrittore d'impegno civile.
Una piccola rivista dedicata a Vincenzo Consolo, distribuita a tutti i partecipanti alla presentazione della stessa nella libreria Broadway.
a_sud_europa_anno-6_n-4.pdf
Documento Adobe Acrobat 1.8 MB

Attentato Brindisi: Presidio all'Albero Falcone

PALERMO, 19 MAG - Un presidio davanti all'albero Falcone in via Notarbartolo alle 16 e una fiaccolata di fronte alla scuola dello Zen intitolata al giudice ucciso nella strage di Capaci alle 20. Sono le iniziative previste a Palermo per condannare l'attentato di Brindisi che ha provocato la morte di una studentessa e il ferimento di otto persone, compresa una 16enne che e' gravissima. Un'analoga iniziativa promossa dal movimento studentesco si terra' alle 17 davanti la Prefettura di Catania.

Fonte: ANSA

Navi della Legalità

Sono arrivate nel porto di Palermo le due navi della legalità provenienti da Civitavecchia e da Napoli con a bordo migliaia di studenti di tutta Italia. Ad accoglierle, centinaia di ragazzi.
Tra questi vi erano anche amici e compagne di classe della giovane Melissa Bassi, che, nonostante la tragedia di pochi giorni fa, hanno voluto essere presenti in questo giorno speciale.
Anche i ragazzi del Nautico e del gruppo Veleggiare nella Legalità hanno preso parte all'iniziativa, accogliendo le navi direttamente dal mare.
Si sono, infatti, diretti verso l'entrata del porto con 3 barche dell'ITN Gioeni Trabia esponendo tre striscioni raffiguranti i tre colori della bandiera italiana e la scritta: "BENVENUTI A PALERMO".

Flash Mob - Palermo

Il 23 Maggio 2012 a Palermo, in piazza Castelnuovo (Politeama) ha avuto luogo il Flash Mob.
Un numeroso gruppo di ragazzi ha preso parte all'iniziativa per ricordare la Strage di Capaci e la Strage di via D'Amelio.
Un ragazzo, piazzatosi al centro della piazza, da il via con un suono di tromba.
La folla si avvicina e lo circanda. Al secondo suono tutti i presenti si sdraiano sull'asfalto, simulando l'esplosione.
Inizia così il Flash Mob.

Per guardare il video
Clicca Qui.        

Notte Bianca della Scuola

"Se la scuola palermitana cresce, la città cresce. I bambini sono cittadini di oggi, non di domani, per questo meritano tutte la nostra attenzione e il nostro impegno per una città migliore". Il neosindaco Leoluca Orlando appena insediato ha colto al volo l'occasione di inaugurare la prima edizione della "Notte bianca della scuola", dedicata anche alla memoria di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. E nella grande isola pedonale fra via Ruggero Settimo, via Roma e via Cavour, è stata festa fino a notte fonda.

Le attività erano divise per colori: blu cultura, rosso arte, arancione solidarietà, verde musica e fucsia giochi. A un passo da piazza Politeama, i volontari delle associazioni Santa Chiara e Libera hanno organizzato una vera e propria fiera. Corsa con i sacchi, tiro alla fune, hula-hoop e biliardino, tutti giochi presi d'assalto dai bambini che hanno atteso pazienti il loro turno.
Poi, sotto i portici di piazzale Ungheria, una piccola mostra di pittura e laboratori creativi. Bastava iscriversi sul momento per disegnare o colorare su un foglio bianco. "È stupendo - dice Chiara della scuola di Pallavicino - Con tutti questi ragazzi in giro, sembra una città diversa, sembra che la bellezza ci sia ancora, sotto la cenere".

Le librerie della zona hanno aperto le porte ai laboratori di narrazione e alla lettura ad alta voce di poesie. "Ho partecipato anche io - dice Paola dell'artistico Almeyda - tutti insieme abbiamo creato una bella cosa". E gli alunni della scuola Rapisardi raccontavano la storia del teatro Massimo a un discreto pubblico, come chiusura della diciottesima edizione dell'iniziativa "Palermo apre le porte". "La Notte Bianca - dice Licia Romano, dirigente del settore Servizi educativi del Comune - è riuscita a mettere insieme pubblico e privato, bambini, giovani e adulti, tutti insieme abbiamo lavorato, uniti dall'amore per la nostra città, con la consapevolezza che insieme, facendo comunità riusciremo a fare rinascere la nostra meravigliosa Palermo".

Fonte: la Repubblica

RAI - Auditorium Palermo: I giovani e la Legalità

Palermo, 18 Dicembre 2012. I ragazzi del gruppo Veleggiare nella Legalità hanno avuto l'onore di essere accolti all'Auditorium Palermo della sede RAI di viale Strasburgo 19, alle ore 16:00 del 18 Dicembre 2012.
Presenti in sala vi erano i docenti tutori del corso dell'ormai ex Istituto Tecnico Nautico "Gioeni Trabia", adesso Istituto Tecnico dei Trasporti e della Logistica, il neo preside dell'istituto, il Centro Studi ed Iniziative Culturali Pio La Torre e alcuni dei personaggi incontrati durante il lungo percorso.
Per l'iniziativa sono state stampate numerose copie del megazine "Veleggiare nella Legalità" in cui sono racchiusi i vari articoli scritti dai ragazzi del gruppo con le relative fotografie.
L'iniziativa è stata registrata e pubblicata da RAI - Auditorium Palermo.
Per guardare il video clicca qui.

Parole contro il potere.

Vincenzo Consolo, ritratti e lezioni civili.

Dietro i tuoi passi.

La storia di Peppino Impastato.

Il 19 marzo 2013 alle ore 21:00 è andato in scena al teatro Jolly 

(via D. Costantino, 54) Dietro i tuoi passi – La storia di Peppino Impastato.

L’iniziativa è promossa dall’associazione siciliana Consumo consapevole e da Libera, in collaborazione con Coop e Ipercoop.

 

Beatificazione Padre Pino Puglisi

Tutto pronto per la cerimonia di Beatificazione di Padre Pino Puglisi, il Parroco di Brancaccio ucciso dalla Mafia nel settembre del 1993. La cerimonia avrà luogo alle ore 10:30 al Foro Italico, dove sono attesi almeno 80.000 fedeli da tutta Italia, 100 Vescovi, 700 tra sacerdoti e diaconi provenienti da ogni parte d’Italia, oltre 200 tra personalita’ del mondo istituzionale. La Rai sabato mattina alle ore 10:25 si collegherà dal Foro Italico per trasmettere l’evento in diretta televisiva.
La sera, invece, è prevista una diretta televisiva direttamente dal quartiere dove è nato e vissuto Padre Pino Puglisi. Infatti, Proprio da Brancaccio verrà trasmessa “Don Puglisi Martire a Brancaccio” una trasmissione condotta da Massimo Giletti che andrà in diretta su Rai Uno in prima serata, in cui ci saranno varie testimonianze sulla vita del parroco ucciso dalla Mafia, tra cui anche quella di Luca Zingaretti che ha interpretato proprio padre Puglisi nel film “Alla Luce del Sole”.

IMD: "Il vurricatore"

PALERMO, 13 LUGLIO 2013 – Legalità, lotta alla mafia, ma anche ottimismo, perseveranza e presa di coscienza. Questi i temi attorno ai quali hanno discusso durante la presentazione del libro "Il vurricatore" edito dalle Edizioni LEIMA, l'autore, I.M.D., un poliziotto della Catturandi, il giornalista Guido Monastra e il coordinatore di Libera a Palermo, Giovanni Pagano.
Un incontro piacevole durante il quale si è ragionato sulla mafia senza temere di guardarla dritta negli occhi, senza usare mezzi termini, senza girarci attorno con parole prive di significato. I.M.D. è un poliziotto che per mestiere ascolta le telefonate dei boss; si apposta in attesa per ore e ore, magari su una moto ape fingendo di occuparsi di trasporti; butta a terra con una spallata le porte mentre la ragazza che un giorno sarà sua moglie lo aspetta invano a un appuntamento.

Lui stesso si definisce un'ottimista perché conosce il lavoro di tanti che, come lui, ogni giorno si occupano di apportare un cambiamento significativo nella società in cui viviamo, prima di tutto dal punto di vista culturale e poi morale. "Non è un'utopia pensare a un domani senza la mafia", ha dichiarato.

I.M.D. oltre a essere un poliziotto è anche un narratore. Le sue storie le ha scritte nero su bianco, raccontando per il grande pubblico chi sono gli uomini di mafia, come pensano, come si comportano, e di conseguenza come svolgono il lavoro quei poliziotti che attendono il grande giorno della cattura.
Ma le storie ama raccontarle anche dal vivo. Aggiungendo quella carica di ironia che rende le cose più semplici ma non per questo meno reali. Come quando avevano fatto irruzione a casa di un mafioso, sapendo perfettamente che si trovava lì perché lo avevano ascoltato, non lo trovavano da nessuna parte. Avevano setacciato tutte le stanze fin quando non sentirono una flebile voce. Il boss era rimasto schiacciato sotto la porta di ingresso.

Storie che sembrano raccontare un'altra Palermo, lontana da quella che viviamo ogni giorno ma che leggiamo sui giornali o ascoltiamo alla televisione. Una Palermo che, nonostante alcune regole non scritte rimangono saldamente ancorate, altre stanno per essere distrutte da persone che hanno fatto fronte comune, rompendo muri di omertà.

Come il figlio di un boss attualmente in galera che una sera l'ha avvicinato e "all'inizio pensavo mi volesse picchiare", racconta I.M.D. "Poi invece mi ha detto: 'Noi con i miei fratelli abbiamo capito. E quando gli amici di mio padre sono venuti a chiedere il pizzo alla nostra azienda li abbiamo denunciati'. Questo figlio del boss oggi fa parte di una associazione antiracket. Queste sono le nostre vittorie".

I.M.D. ci tiene a sottolineare che ha iniziato a scrivere per far capire chi sono i poliziotti, qual è la "loro missione", come questo mestiere li obbliga per statuto a sacrificare la loro vita per proteggere i cittadini. E farlo "senza girarsi dall'altra parte quando non si è in servizio" significa averne capito fino in fondo il senso e l'importanza.

Leggere e sentire queste storie può solo fare bene, per prendere consapevolezza e non perdere attenzione su un dramma che non possiamo ignorare. E sul lavoro di quanti, ogni giorno, ci riparano dal male, scegliendo di fare, con orgoglio, il bene.

 

Fonte: Si24

Oggi, 21 gennaio 2013, alle ore 18:00, presso la “Bottega dei saperi e dei sapori della Legalità”, sede di Libera, in piazza Politeama a Palermo è stata allestita una mostra di ritratti in acquarello di Vincenzo Consolo realizzati da Giuseppe Lo Bocchiaro e la presentazione di “Parole contro il potere” il libro edito da Navarra del giornalista Concetto Prestifilippo, amico personale di Consolo, dal titolo.”Ritratto di una lezione civile. Omaggio a Vincenzo Consolo” . Presenti Lo Bocchiaro e Prestifilippo, Gaetano Paci, presidente Fondazione progetto legalità in memoria di Paolo Borsellino e di tutte le vittime della mafia; Giovanni Pagano, coordinatore di Libera Palermo; Vito Lo Monaco, presidente Centro Pio La Torre; l’editore Ottavio Navarra, editore Marina Finettino. “Consolo – spiega Prestifilippo – è stato un intellettuale gramscianamente non indifferente. Non esercitava diplomazie linguistiche. Non operava concessioni. Non blandiva accademie. Ha pagato questo continuo dettato esplicito. Ha scontato duramente la sua continua sottrazione, la sua disobbedienza, la mancata esposizione televisiva”.

Alla manifestazione hanno presola parola anche:

  • Gaetano Paci, presidente Fondazione progetto legalità in memoria di Paolo Borsellino e di tutte le vittime della mafia
  • Giovanni Pagano, coordinatore di Libera Palermo
  • Vito Lo Monaco, presidente Centro Studi “Pio La Torre”
  • Giuseppe Lo Bocchiaro, illustratore
  • Concetto Prestifilippo, giornalista e autore del libro
  • Ottavio Navarra, editore
  • Marina Finettino, editore

 

Fiaccolata in memoria di Paolo Borsellino

Palermo, 19 lug. (Adkronos) - Centinaia di partecipanti a Palermo alla fiaccolata, organizzata dal Forum XIX Luglio, nel 21° anniversario della strage di via D'Amelio in cui persero la vita il giudice antimafia Paolo Borsellino e gli agenti della scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi, Walter Eddi Cosina, Claudio Traina e Vincenzo Li Muni.
Ad aprire il corteo silenzioso uno striscione con su scritto 'Paolo vive' e subito dietro un manifesto con la scritta 'Agnese e Paolo sono di nuovo insieme'. Il serpentone alla luce delle fiaccole e' partito da piazza Vittorio Veneto in direzione di via D'Amelio dove verra' disposto all'albero d'ulivo un Tricolore e, dopo un minuto di silenzio, sara' intonato l'Inno di mameli. Tanti giovani provenienti da tutta la Sicilia ma anche da altre regioni d'Italia e famiglie con i bambini. In molti indossano la maglietta con scritto 'Paolo vive'.

 

Fonte: Libero quotidiano

Via D'Amelio - Alcuni attimi della manifestazione

Fotografie di Serena Galletti

Riapre la palestra antiracket di Valeria Grasso

… E se ognuno fa qualcosa allora si può fare molto”, la frase del Beato Pino Puglisi capeggia sulle magliette bianche degli studenti del liceo di Brancaccio “Danilo Dolci”. L’emozione di questi ragazzi è palpabile. Oggi si realizza il sogno di Valeria Grasso. Ed anche il loro. Dopo un lungo periodo di chiusura forzata per colpa della mafia, ma anche per l’assenza dello Stato, viene inaugurata nuovamente la palestra della testimone di giustizia costretta a vivere in località protetta per non aver sottostato alle imposizioni del clan Madonia. Davanti alla cancellata è posto il grande striscione dell’associazione Cittadinanza per la magistratura “Uniti tra noi uniti per voi contro la mafia”. Nei sorrisi e negli occhi lucidi dei veri protagonisti di questa giornata è racchiuso un senso profondo di riscatto per la città di Palermo. Riscatto, ma soprattutto giustizia e verità, che ancora attendono i genitori di Nino Agostino, il poliziotto ucciso insieme alla moglie Ida Castellucci il 5 agosto del 1989. Vincenzo e sua moglie Augusta si uniscono ai tanti ragazzi che si accalcano per entrare nei locali di via Matteo Dominici 27.

Nel frattempo il sindaco Orlando taglia il nastro colorato posto all’entrata. “Nino e Ida dal 1989 in attesa di verità e giustizia” recita un grande cartello tenuto alto da alcune persone. Ed è riprendendo le parole di Padre Puglisi che Valeria Grasso introduce un momento di riflessione. “Se ognuno fa qualcosa – ribadisce la testimone di giustizia che recentemente ha annunciato di voler tornare a vivere a Palermo con la sua famiglia –  possiamo far cambiare lo stato delle cose. Voi ragazzi avete fatto quello che altri non avevano voluto fare, avete preso una posizione importante dicendo no alla mafia”. Successivamente è uno dei ragazzi del “Danilo Dolci”, Claudio, a prendere la parola per sottolineare che, da oggi, questa palestra “sarà la casa di tutti i cittadini”, un vero e proprio “presidio di legalità” nato dall’unione di due quartieri come Brancaccio e San Lorenzo. “Questo è un evento che non avrà fine – evidenzia di seguito Simona –, questo è l’inizio di un percorso che porteremo avanti, per testimoniare che Palermo e la Sicilia non è solo mafia!”. Un ragionamento sul “degrado morale” che sta attraversando la nostra società viene affidato al combattivo preside del liceo, prof. Domenico Di Fatta. Per il dirigente scolastico saranno questi ragazzi “a risvegliare le coscienze di tanti altri” così da svegliare costoro “dal sonno del Gattopardo”. Il prof. Di Fatta cita a mo’ di esempio la forza morale del giornale “La Voce del Danilo Dolci”, pensato e realizzato dai suoi stessi studenti (con il coordinamento del prof. Luigi Barbieri, ideatore del progetto di legalità). Il preside illustra ugualmente il progetto di coinvolgere tante altre scuole di Palermo in un percorso comune, per poi concludere il suo intervento chiedendo esplicitamente al sindaco Orlando il sostegno da parte delle istituzioni. Accanto a lui c’è l’ex pm Antonio Ingroia che sottolinea la capacità della città di Palermo di “reagire” ai “tanti momenti bui” e di riuscire ad “emozionarsi” in quelli più “esaltanti”. Ingroia spiega ai ragazzi l’importanza di “indignarsi contro la mafia”, così come “contro quella solitudine che ha vissuto Valeria Grasso”. “La legalità non è solo repressione – ribadisce –, ma anche sviluppo, felicità, libertà. Di fronte al disastro di questo Paese, dopo l’ultimo ventennio, dobbiamo ricostruire dalle macerie un’Italia diversa, senza più quella casta politica che la mafia ha alimentato”. La differenza tra “evento” e “accadimento” viene ripresa in seguito da Leoluca Orlando che sottolinea l’assoluta peculiarità dell’inaugurazione della palestra di Valeria Grasso che rappresenta “un accadimento, un percorso di vita”. Un “accadimento” che si inserisce in quello che definisce “l’impegno di liberazione dalla mafia” con l’auspicio “che non sia racchiuso in una nicchia”, ma che appartenga all’intera collettività. “La riapertura di questa palestra sarebbe un riscatto per la sofferenza patita dai miei figli”, aveva detto un po’ di tempo fa la stessa Valeria Grasso. Ed è ricordando quelle parole che il prof. Barbieri rimarca successivamente l’importanza della continuità di questo progetto. “Se tra due mesi tutto torna alla ‘normalità’ – afferma con forza –, e i giovani saranno costretti a scappare da Palermo, avremo fallito”. Con infinita dignità nel reggere la sofferenza che solo una madre che ha perso un figlio può conoscere, Augusta Agostino racconta della lettera lasciata da lei e da suo marito a Padre Puglisi, un paio di mesi prima che quest’ultimo venisse ucciso dalla mafia, che conteneva la richiesta di giustizia di due genitori. Quella lettera era poi confluita nel libro “Il miracolo di don Puglisi” ed era stata letta in diretta da Flavio Insinna nella trasmissione radiofonica “Per favore parlate al conducente” in onda lo scorso anno su Radio2. Mentre Augusta legge quella lettera sono in molti ad asciugarsi gli occhi dall’emozione. Soprattutto quando conclude affermando che la sua pretesa di giustizia e verità – se non si esaudirà prima – continuerà anche dopo la sua morte, con una frase da scrivere sulla sua lapide: “Qui giace una mamma in attesa di giustizia”. In sala c’è anche Amico Dolci, figlio del sociologo triestino, che si unisce al grande applauso per questa donna minuta dalla volontà di ferro. Poco dopo prende il microfono suo marito, Vincenzo, che simbolicamente regala alla palestra una copia del Dvd “Io ricordo” contenente 26 storie di familiari di vittime di mafia. La rabbia e la disperazione del padre di Nino Agostino si sciolgono in un appello accorato alla magistratura affinchè possa fare luce sull’omicidio di Nino e Ida. L’uomo con la lunga barba bianca chiede alle istituzioni di essere coerenti, limpide, senza ombre. Dal canto suo Orlando cerca di rassicurarlo. Ma è soprattutto Antonio Ingroia a ricordare l’impegno costante della magistratura nel cercare di risolvere questo terribile omicidio, purtroppo intervallato da veri e propri muri di gomma. “Quando si ha a che fare con ‘misteri di Stato’, come è certamente il caso di vostro figlio e di sua moglie, o con ‘trattative’ come quella che riguarda le stragi del ‘92/’93 – specifica Ingroia – la magistratura e la parte migliore della società italiana, non possono da sole cambiare le cose. Deve cambiare la politica! Ecco perché è importante che ciascuno di noi, qualunque sia il ruolo che si riveste dentro e fuori le istituzioni, partecipi e denunci attaccando la politica che non fa la sua parte. Bisogna soprattutto cambiare la politica, così da rinnovare ad esempio il futuro ministro degli Interni, quello della Giustizia, o il Presidente della Repubblica”. “Se anche i più alti vertici delle istituzioni aiuteranno la magistratura (invece di ostacolarla), se vorranno aiutare all’accertamento della verità (invece che sottrarsi), se andranno a testimoniare (invece che cercare di tirarsi indietro), allora finalmente la magistratura riuscirà ad andare sino in fondo. I magistrati con la schiena dritta c’erano e ci sono. E andranno fino in fondo se ci sarà il sostegno della società e soprattutto se ci sarà una politica amica della giustizia e della verità, amica della magistratura, amica della democrazia e dei cittadini!”. Sulle pareti della palestra spiccano tante foto di Padre Puglisi insieme ai suoi ragazzi, è come se si potessero riascoltare ancora le sue parole. “I primi obiettivi sono i bambini e gli adolescenti – diceva più di vent’anni fa il sacerdote di Brancaccio –. Con loro siamo ancora in tempo, l’azione pedagogica può essere efficace, con gli adulti è invece tutto più difficile. Con i bambini non si devono fare discorsi filosofici, bisogna invece aiutarli a capire la loro dignità umana, a dare un senso alla loro vita”. Quel senso che, oggi, tra queste mura, si è potuto respirare un po’.
La giornata prosegue con un dibattito nel pomeriggio che vedrà la partecipazione dei magistrati Vittorio Teresi e Francesco Del Bene, per poi concludersi domani con tanti altri ospiti.

Fonte: Antimafiaduemila

Data e Ora

AddioPizzo
AddioPizzo
Ass. Culturale - Antica cucina rurale
Ass. Culturale - Antica cucina rurale

Partners

Centro Studi Pio La Torre
Centro Studi Pio La Torre
Libera Palermo.
Libera Palermo.
Addio Pizzo.
Addio Pizzo.
Legalità è Libertà - Insieme con Valeria Grasso
Legalità è Libertà - Insieme con Valeria Grasso
Fondazione Francese
Fondazione Francese
ROSALIO
ROSALIO
Invento altri tempi.
Invento altri tempi.
Auditorium Palermo
Auditorium Palermo
Cittadinanza per la Magistratura.
Cittadinanza per la Magistratura.
Narcomafie - online.
Narcomafie - online.
Flare Network.
Flare Network.
Sostenitori delle forze dell'ordine.
Sostenitori delle forze dell'ordine.
Fondazione Progetto Legalità.
Fondazione Progetto Legalità.
Navarra Editore.
Navarra Editore.
ASCC Sicilia
ASCC Sicilia
Nave della Legalità - 23maggio.it
Nave della Legalità - 23maggio.it
Difendiamo la Valle del Simeto
Difendiamo la Valle del Simeto
Valle del Simeto
Valle del Simeto
Libera Diretta
Libera Diretta
Fondazione Falcone
Fondazione Falcone

Questo sito

motori ricerca